Martina conobbe il suo massimo splendore nel ‘700, quando una forte crescita economica, in particolare del settore dell’agricoltura e dell’allevamento, conferì un nuovo e spettacolare assetto architettonico al centro storico, in stile barocco e roccocò attorno al Palazzo Ducale.
L’urbanistica del centro storico martinese si caratterizza per abitazioni sviluppate in senso verticale: i locali al pian terreno, e talvolta parzialmente interrati, erano adibiti a bottega. Al primo piano, invece, si trova la zona giorno, con cucina e sala da pranzo. Di solito era presente anche un camino, che assolveva a una duplice funzione: serviva a cucinare le pietanze e fungeva da stufa, sia per il primo piano sia, grazie alla canna fumaria, anche per i piani superiori.
Caratteristica importante del centro storico erano le vie strette e piene di “spigoli”, vicoli ciechi e le strade nascoste: un vero labirinto urbano. Questo assetto anticamente presentava un duplice vantaggio: in caso di invasione nemica, infatti, era un mezzo per guadagnare tempo durante un’eventuale fuga, o per tendere imboscate ai nemici sfruttando vicoli ciechi e vie “nascoste” o poco visibili.
Da un punto di vista architettonico il centro storico è per lo più in stile barocco e rococò, ben visibile nelle chiese (ad esempio la già Collegiata, ora basilica, di San Martino). Le vie cittadine hanno una caratteristica depressione al centro della strada che convoglia le acque piovane, impedendo che si allaghino le cantine nel sottosuolo. In alcune porzioni di strada si riconosce ancora l’antica differenziazione dei materiali: un tempo infatti le strade principali che conducevano alle antiche porte, quindi fuori da centro storico, erano fatte con pietra lavica nera, mentre quelle labirintiche che conducevano verso l’interno erano realizzate con pietre bianche.
Martina Franca è ricca di eccellenze agroalimentari, quali vino, olio, prodotti latteo caseari e forno, carni e salumi, realizzate da maestranze locali che conservano artigianalità e tradizione, veicolo di sapori, gusti e usanze della nostra comunità. Tra queste produzioni spiccano il Capocollo di Martina Franca, Presidio Slow Food, e i vini basati su due varietà autoctone, la Verdeca e il Bianco d’Alessano che esprimono la nostra nota identità enogastronomica.